Canali Minisiti ECM

Il ruolo dell'alimentazione nel rischio demenza

Nutrizione Redazione DottNet | 22/07/2021 18:11

L'importanza della dieta Mediterranea e un’alimentazione ricca e varia. Lo studio del Mario Negri

L’alimentazione, insieme ad altri fattori di rischio modificabili, potrebbe avere un ruolo fondamentale nella riduzione del rischio di demenza non solo durante la mezza età, ma anche nei grandi anziani (80 o più anni). È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dell’Italian Institute For Planetary Health (IIPH, una joint venture fra Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la sede di Roma dell’Università Cattolica), in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, pubblicato sull’autorevole rivista Clinical Nutrition. Fra il 2005 ed il 2017 le abitudini alimentari dei soggetti ultraottantenni che sono entrati a far parte dello studio Monzino 80-plus sono state valutate con un questionario validato sottoposto ai soggetti anziani e ai loro caregiver. Al momento del reclutamento sono stati indagati 1.390 soggetti, mentre 512 soggetti non affetti da demenza sono stati seguiti nel tempo per valutare l’insorgenza di demenza.

pubblicità

“Emerge sempre di più, con il progresso della ricerca, l’importanza del monitoraggio dell’alimentazione in queste popolazioni estremamente anziane – spiega Patrizia Riso, professoressa di Nutrizione Umana presso l’Università degli Studi di Milano – con l’avanzare dell’età si va incontro a cambiamenti nelle esigenze e nei fabbisogni nutrizionali che è necessario soddisfare in modo da ridurre non solo il rischio di carenze nutrizionali ma, anche, di diverse patologie correlate, tra cui la demenza. Nonostante alcuni risultati contrastanti riguardo l’associazione tra dieta Mediterranea e rischio di demenza, tale stile alimentare potrebbe rappresentare una tra le migliori strategie per raggiungere e mantenere un buono stato di salute”.

“È fondamentale – sottolinea Mauro Tettamanti, epidemiologo dell’Istituto Mario Negri -. studiare in modo più approfondito la popolazione dei grandi anziani, perché rappresenta ad oggi quella a più rapida crescita a livello globale sia in termini assoluti che percentuali. Risulta molto interessante il fatto che mangiare in maggiore quantità risulti protettivo nei confronti della demenza, a suggerire e sottolineare l’importanza del mantenimento di una dieta ricca e varia anche dopo aver raggiunto età avanzate, e a rimarcare la specificità di questa fascia di popolazione, in cui i fattori di rischio noti per età più giovani possono avere effetti minori o addirittura opposti”.

“La nostra prospettiva futura – aggiunge Carlotta Franchi, farmacologa dell’Istituto Mario Negri e responsabile scientifica di IIPH per le attività legate al Mario Negri – è quella di arricchire questi nuovi risultati ottenuti attraverso l’analisi dei dati riportati dai pazienti e dai loro caregiver attraverso questionari ad hoc, con l’analisi dei campioni biologici degli stessi soggetti, al fine di capire i determinanti genetici, metabolici e biochimici di malattia che possono essere influenzati dalla dieta in questa popolazione di grandi anziani”.
 
Articolo: Nicoli C., Galbussera A.A., Bosetti C., Franchi C., Gallus S., Mandelli S., Marcon G., Quadri P., Riso P., Riva E., Lucca U., Tettamanti M. “The role of diet on the risk of dementia in the oldest old: The Monzino 80-plus population”

Commenti

I Correlati

I nuovi LARN saranno presentati in anteprima al Congresso Nazionale a Piacenza

Fipe-Confcommercio e Associazione Aic firmano intesa

Lo rivela uno studio clinico della durata di 4 settimane pubblicato su Lancet Gastroenterology & Hepatology

Berni Canani: "Più colpita la fascia inferiore ai tre anni". L’alimento più spesso responsabile è il latte (55%) seguono uova (33%) e frutta secca (24%)

Ti potrebbero interessare

I nuovi LARN saranno presentati in anteprima al Congresso Nazionale a Piacenza

Fipe-Confcommercio e Associazione Aic firmano intesa

La scienza si sta interrogando se esista un'alimentazione particolare che permetta di prevenire l'insorgenza della malattia

Gli stili di vita al centro della seconda edizione del Festival dei 5 colori, dal 15 al 19 maggio a Napoli

Ultime News

Il primo appuntamento partenopeo si inserisce nella fase pilota del Progetto per un programma di screening nazionale nella popolazione pediatrica delle due patologie, promosso dall'Istituto Superiore di Sanità su incarico del Ministero della Salute

Greco (S.I.d.R.): “Prevenzione decisiva a supporto di genetica e stili di vita”

"Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"

Benefici ottimali facendo 6-10 piani a piedi al giorno